Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/434

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la Crusca, molto simile nei concetti e talora nelle parole all’altra che, con la firma «C.», si trova nel Giornale italiano (0 . Si vuol di piú? Il giureconsulto Niccola Nicolini dice esplicitamente che, della sua Instruzione per gli atti giudiziari, criminali, giurisdizionali e di polizia , «il cavalier Cuoco, uomo benemerito di ogni specie di letteratura», scrisse precisamente quella recensione inserita nel n. 673 del Monitore (*). Circostanze che, insiem con altre che si tralasciano, conducono ad affermar con sicurezza che, nei primi due anni, il Monitore delle Due Sicilie fu redatto alla stessa guisa che, nei suoi ultimi tempi, il Corriere di Napoli. Direttore titolare era sempre il Cuoco: tuttavia, causa la sua posizione ufficiale, egli si teneva nell’ombra, pubblicando bensí quegli articoli, quelle recensioni e quelle brevi note che gli consentiva lo scarso tempo disponibile, ma lasciando pel resto che il Taddei facesse capo al Ministero a cui apparteneva.

Fu soltanto circa l’aprile 1813 che, schiacciato dai sempre crescenti doveri di ufficio, e sopra tutto dalla riorganizzazione del Tesoro reale (3), il Nostro si risolse ad abbandonare il giornalismo. Prova ne sia che da allora in poi non solo gli articoli politici del Monitore cominciarono a recar per esteso la firma del Taddei, ma entraron anche nel giornale due nuovi redattori : «l’abate Romanelli», ossia l’archeologo Domenico Romanelli, per gli articoli storici e archeologici, e, per quelli letterari, un signor «L.», che non abbiam saputo identificare, ma che non era di certo Raffaele Liberatore. Conseguenza immediata di codesta sostituzione fu che i contributi politico-storico-letterari, da numericamente scarsi ma ottimi, divennero abbondantissimi ma d’una mediocritá desolante. Il Monitore, anzi, si fece cosí soporifero che, per risollevarlo alquanto, il Nostro pose a disposizione dei suoi successori taluni suoi vecchi articoli del Giornale italiano, sei dei quali furon ristampati testualmente con la sua sigla, altri due sconciamente rimaneggiati dal signor L. ( 4 ). (1) Pres. voi., pp. 279-80. e cfr. primo voi., pp. 225-7. (2) Niccola Nicolini, Secondo supplimento all’ Inst ruttane per gli al fi giudiziari, criminali, correzionali e di polizia (Napoli, 1R19), p 14 ov’è riferito testualmente il brano trascritto nel presente voi., pp. 281-2. Cfr. anche H. Nicolini, Nicc. Nicolini cit., p. L». (3) Pres. voi., pp. 359. 383. (4) Pres. voi , pp. 282-3.