Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/45

Da Wikisource.

chiamasi «ontologia». E sembra a primo aspetto strano che la piú astratta delle nostre scienze sia la prima a formarsi, appena ci discostiamo un poco dalle idee individuali e sensibili. Noi non ci formiamo un linguaggio ed una grammatica se non a forza di ontologia. Ciò non avverte il comune degli uomini, perché adopera un linguaggio giá fatto da altri: ne’ sordi-muti la veritá di ciò che si asserisce è patente.

Da questa teoria universale degli esseri, da questo mondo intellettuale, che noi stessi ci abbiamo formato, sfolgora la piú sublime e nel tempo istesso la piú consolante veritá che il genere umano conosca: quella dell’esistenza di una prima causa e di una provvidenza. Tutte le altre prove che di questa veritá si danno, tratte dal consenso di tutte le nazioni e dall’ordine e bellezza dell’universo, possono essere attaccate da cavilli storici o idealistici: quella, ch’è tratta dal fondo istesso delle nostre idee, non può esser distrutta giammai; e quando, a forza di sofismi, si è distrutto tutto l’universo, sui frantumi del medesimo io ritrovo me, ed in faccia a me un essere, che, se non è autor dell’universo, è però sempre l’autor delle mie idee; imperciocché, se io analizzo queste, veggo che me ne manca una, la quale sarebbe indispensabile avere, se realmente io fossi l’autor di me stesso.

Non vi è effetto senza causa e non vi è causa senza idea: io non potrei esser autore di ciò che ignoro. Questa idea dunque, che mi manca, deve esser in una mente diversa dalla mia, unica ed incommensurabile da niuna di quelle forme di numero, di tempo, di spazio, onde io rivesto tutte le mie idee. Fin qui l’uomo si suppone solo, e crede tutto l’universo una sua idea: l’idea della divinitá sará nella sua mente indistruttibile, come quella dell’universo che ha in mente. Vi è dippiú: la seconda sará di sua natura variabile, ma invariabile la prima. Si faccia un altro passo: quest’uomo supponga reale quell’universo che finora ha creduto sua immaginazione. Sorgono allora da per loro stessi i rapporti tra questo universo e quella mente unica, che egli avea scoperta; e da per tutto sfolgorano nuove prove della di lei esistenza.