Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/46

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Tale è il cammino sintetico, diciam cosí, dello spirito umano, nella scoperta della piú sublime delle veritá ch’egli possa conoscere. Se questo cammino si inverte, tutte le prove di dettaglio rimangono senza legame, senza un punto di riunione, attaccabili dai sofismi di una falsa filosofia. Questo metodo, indicato da Parmenide ed esposto da Platone, non sappiamo dire per qual ragione sia stato trascurato dai moderni. Si dirá che con esso si acquistano poche idee di teologia. E voglia il cielo che coi soli lumi della ragione noi non pretendiamo, non presumiamo mai averne di piú! Della divinitá deve bastare all’uomo di conoscerne tanto quanto è necessario per ammirarla e rassegnarsi ai suoi decreti. Disputar sulla di lei natura è lo stesso che offenderla.

Facile è dunque il paragone e la classificazione delle idee giá acquistate, onde sorge la teoria degli universali, o sia l’ontologia, la grammatica ed anche la teologia naturale. Questa è la prima operazione che lo spirito umano fa delle sue idee, la prima parte dell’analisi delle medesime. Non molto difficile è l’analisi del nostro ragionamento, onde ne viene la logica, poiché il ragionare è un’operazione composta, che è facile analizzare: ma, siccome per ragionare è necessaria la cognizione degli universali, cosí la logica non può ottenere che un secondo luogo in quell’analisi della quale parliamo.

La terza parte dell’analisi è quella che scompone le stesse idee, che prima l’ontologo si è limitato a classificare, il logico a combinare. Lo psicologo si propone un problema piú arduo, e domanda: — Cosa son io che penso? — Problema che si risolve in un altro di termini diversi, ma egualmente difficile: — Come avviene che io pensi? con quali leggi io penso? — Imperciocché la natura dello spirito noi non possiamo conoscerla mai; e tutto ciò che ci è dato sapere si è la natura o, per meglio dire, la serie e la legge de’ fenomeni che nello spirito osserviamo; ond’è che il nome di «psicologia» non senza ragione si è cangiato in questi ultimi tempi in quello d’«ideoI ogia».