Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/60

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al contrario, le scuole speciali eran molte; il nome «universitá» non esisteva che in Parigi, e non comprendeva le scuole né di diritto, né di medicina, né di teologia. L’origine di tal differenza è nata da accidenti di secoli ancor mezzi barbari, quando le istituzioni furon fatte senza alcun disegno generale. Oggi la Francia ritiene i nomi antichi e fa bene; noi faremmo male se ne adottassimo dei nuovi. Le nazioni colte si debbono rassomigliar nelle cose e non giá nelle parole. Piuttosto si avrebbe potuto disputare se convenisse meglio tener le scuole delle facoltá separate tra loro, ovvero riunite in un sol corpo a cui si dia il nome di «universitá». L’effetto è sempre lo stesso; perché le facoltá, o separate o riunite, sono sempre distinte tra loro, né avverrá mai che le lezioni e gli studi e le lauree che appartengono alla facoltá legale si confondano con quelli della facoltá medica. La Francia le ha conservate separate, perché tali le ha trovate fin da’ tempi piú antichi ; se avesse dovuto organizzar oggi la pubblica istruzione, avrebbe seguito l’esempio di tutti gli altri popoli della terra. La Francia ha potuto conservarle separate, perché vi si trovavano giá tutti gli stabilimenti necessari. Noi, al contrario, che faremmo? Separiamo le facoltá: che ne avverrebbe? Un edificio per la facoltá medica, un altro per la legale, ecc. Né basta: la facoltá delle scienze matematiche e fisiche avrá de’ gabinetti, de’ laboratori, de’ musei; molti di questi sono necessari anche a chi studia medicina: dunque, doppi laboratori, doppi musei, doppi gabinetti, doppi professori; o, altrimenti, medici non bene istruiti. La spesa in Francia era giá fatta: qui sarebbe da farsi. E questa doppia spesa perché? Per ottenere un effetto che sarebbe lo stesso, e togliere l’augusto spettacolo che presentano le scienze tutte riunite: spettacolo glorioso al tempo istesso ed utile, perché è impossibile che non desti ne’ petti de’ giovani curiositá di sapere qualche idea di piú di quelle che sono strettamente necessarie alla professione alla quale si sono consacrati ; il che rende le loro menti al tempo istesso e piú versatili in tutte le cognizioni ed in ciascuna piú acute.