Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/77

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duali, e nella considerazione de’ medesimi si occupano meno di quantitá che di qualitá.

Tutta questa immensa varietá di oggetti è stata da lungo tempo classificata e divisa ne’ tre regni, minerale, vegetabile, animale, ciascuno dei quali forma il soggetto delle lezioni di mineralogia, botanica, zoologia. La cognizione però della natura non è completa senza le due altre lezioni di fisica sperimentale e di chimica.

La prima non si occupa piú delle qualitá generali di tutt’ i corpi, ma imprende a considerare la natura di quelli i quali non appartengono a niuno de’ regni sopra indicati, ma che sono in tutti e tre, dopo il moto, le principali cagioni di tutti i fenomeni: l’acqua, l’aria, il fuoco, la luce, l’elettricitá, il magnetismo, ecc., dall’azione vicendevole dei quali derivano l’anemometria, la metereologia e tanta parte della vita di tutti gli esseri.

La seconda si può dire meramente istrumentale. Essa scopre i segreti della natura emulandoli; conosce le qualitá de’ corpi scomponendoli e ricomponendoli. Non appartiene a niuno dei tre regni che di sopra abbiam indicati: si occupa di tutti ed a tutti fornisce nuove veritá o nuovi mezzi per iscoprirne. Ognun vede quanto queste due scienze sieno necessarie all’intelligenza della mineralogia, della botanica, della zoologia. Al professore di zoologia abbiamo dato l’incarico d’insegnare l’anatomia comparata. Questa utilissima parte delle nostre cognizioni non potrebbe insegnarsi che in tre soli modi: o dal professore di anatomia umana o da quello di zoologia o da un terzo il quale fosse diverso dall’uno e dall’altro. Quest’ultimo modo ci è sembrato il pessimo. Il giovine allora avrebbe dovuto apprender prima l’anatomia umana; poscia quella degli animali, perché era necessario conoscere precedentemente i dati che si doveano paragonare; indi dovea ascoltarne il paragone da un terzo professore. Ma, quando egli giá sa ambedue i dati, il paragone perché noi farebbe da se stesso? Questo paragone è un atto della nostra mente che chiamasi «giudizio», né ha bisogno di professore particolare. Bastano