Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/83

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un altro fisico? Siam noi certi che queste due serie di fenomeni diversi, giacché il principio della vita è unico, non abbiano la stessa legge; talché, scoperta questa legge in una di esse, non si possa applicare all’altra? Il nostro Sementini, il primo forse che abbia conosciuta tutta l’estensione della fisiologia, di quanti fenomeni morali sulle nostre sensazioni e sulle passioni nostre non rende ragione con fatti anatomici? Egli ha prevedute tutte le novitá che, o bene o male, sull’anatomia fisiologica fervono in tutte le altre parti dell’Europa, e special mente in Germania. E Darwin, dall’altra parte, di quanti fenomeni fisici non rende ragione colla sola applicazione delle leggi ideologiche?

Conseguenza: la scienza dell’uomo dovrebbe esser unica, perché l’uomo è uno: poiché sono divise, non sará necessario che il moralista conosca la fisiologia ed il medico l’ideologia, e che abbia e l’uno e l’altro la cognizione perfetta dell’antropologia? Qui finisce la considerazione dell’uomo, ed incomincia quella delle sue malattie. Queste si son divise in due grandi classi, che prima erano unite, e da questa divisione è nata la distinzione di chirurgia e di medicina. Di queste due professioni è superfluo dar definizioni. Ma debbono esse continuare a rimaner divise? Questa quistione è stata per lunghissimo tempo agitata in Francia, e con quel calore il quale non manca mai quando, piú che de’ vantaggi della scienza, si disputa dell’interesse delle corporazioni. Ma, di tutto quel moltissimo che allora si disse e si scrisse, il solo detto che merita di esser ricordato è quello del cancelliere D’Aguesseau: «qual sará la linea di demarcazione tra l una e l’altra scienza?». Pure, siccome esse continuano ad esser separate, noi abbiati! seguito l’uso, riflettendo altronde che sará sempre facile riunirne la pratica senza che siavi necessitá di cangiar il metodo dell’istruzione. Per la conoscenza delle malattie tanto mediche quanto chirurgiche eranvi tra noi piú cattedre di quelle che abbisognavano. Ne avevamo per le febbri, pei morbi acuti, pei morbi cronici; ne avevamo di pratica, di antepratica e tante altre