Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/104

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precetti piú facili e piú atti al maggior numero degli uomini. I suoi principi son tali che ogni mente l’intende; tali sono i suoi primi precetti che il cuore di ogni uomo, prima di udirli, li avea giá desiderati. Ma. separata, per l’infelicitá de’ tempi, dallo Stato, la religione non si è occupata di tutt’ i doveri ; in discordia spesso colla filosofia, non ha tentate tutte le vie per imprimerli nella niente e nel cuore di un popolo.

Tutte le nazioni di Europa avrebbero bisogno di un catechismo di morale pel popolo. Prima della rivoluzione francese, Saint-Lambert tentò di farlo. Lo fece, e si notarono in esso due difetti: avea troppo di filosofia e troppo poco di religione, mentre che ogni popolo è destinato dalla natura ad esser sempre religioso ed a non esser mai filosofo. Nel tempo della Rivoluzione se ne sono pubblicati molti altri, i quali non meritano neanche di esser rammentati.

Il cittadino Delbare, nel Giornale di economia rurale , ha tentato dare un metodo di educazione popolare. Io ho osservato con piacere che egli segue il principio fondamentale di Hamilton, il principio dell’associazione delle idee. E difatti, dopo essersi una volta dimostrato che la ragione di tutte le nostre cognizioni è in tale associazione, sarebbe stoltezza il non trarre dalla medesima anche l’arte di saper formare la nostra mente? Io dico «la mente». poiché è con eguale evidenza dimostrato che la mente è quella che regola il cuore. Ma Delbare si è rimasto ne’ principi universali, e quasi ha trascurato ciò che il suo oggetto avea di particolare, di proprio. II suo metodo di educazione è comune a tutti gli uomini che compongono una nazione. Perché mai non è disceso nelle classi inferiori per osservarvi quali sono i vizi, quali le virtú piú frequenti al loro stato? da quali cagioni fisiche, politiche, economiche dipendano? quali sieno gli oggetti che circondano ne’ primi anni della sua vita il figlio del misero lavoratore; oggetti ben diversi da quelli che circondano la cuna e l’infanzia dell’ozioso molle superbo possessore della terra, e che debbono per necessitá destare idee ed associazioni diverse, diversi affetti, diversi vizi e diverse virtú? L’esistenza di tali oggetti è fatale, inevi- /