Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/12

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6 dal «giornale italiano»

si incomincia a discorrere, e coloro che discorrono, o presto o tardi son d’accordo; mentre, al contrario, quei che taccion sempre, se avvien che una volta sian discordi, non si accorderanno giammai.

Osservazioni fatte di tempo in tempo sulle finanze, sul credito, sulla popolazione, sull’intera economia civile delle altre nazioni, accresceranno la stima di noi stessi, e prepareranno gli animi alle operazioni del governo; perché è impossibile che un governo, il quale voglia far grandi cose, non sia costretto o presto o tardi ad imitare le operazioni di quegli altri che giá le han fatte; e queste riusciranno allora non piú nuove e non piú strane, perché troveranno lo spirito pubblico di giá preparato.

3. Una delle cose che, a creder mio, piú d’ogni altra contribuisce a farci acquistare stima di noi stessi è quella di ragionar frequentemente sulle operazioni nostre. All’uomo, che non ragiona manca sempre l’attestato della propria coscienza di aver operato bene. Quindi vili rimangon sempre coloro i quali, anche operando bene, ne ignorano la ragione; e noi italiani ci siamo avviliti dacché abbiam tratte le ragioni delle cose nostre dai detti degli stranieri. Delle cose nostre o non ne abbiamo parlato, o ne abbiam parlato con insensato disprezzo e con piú insensata lode; cose le quali, sebbene opposte, pure per la natura dello spirito umano, che oscilla sempre tra gli estremi, non sono inconciliabili tra loro. I greci, per esempio, divennero piú vani a misura che divennero piú vili, ed i scrittori dell’epoca di Plutarco sono assai piú millantatori di quelli coetanei a Platone. Se incominceremo a riflettere, se incominceremo a parlar della nostra agricoltura, della nostra pastorizia, delle nostre belle arti con ragione e dignitá, forse troveremo mille volte motivi di renderci migliori e non mai di crederci pessimi, ed otterremo due cose alla societá utilissime: la fiducia di esser buoni ed il desiderio di divenir ottimi.

Se oggi in un foglio italiano si parla di un artista, non se ne parla se non con elogi smodati. Si conosce alle prime linee che lo scrittore è stato pagato per lodare. Nel Corriere mila-