Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/156

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instabili ed incerti, tra gli scellerati i quali nulla temono dalle leggi ed i buoni che poco ne sperano, è impossibile che vi sia mai alcuna né pubblica né privata virtú. Gli ordini cattivi, se durano, si possono migliorare col tempo; gli ottimi, se cangiano ad ogni momento, non possono far altro che peggiorare. E difatti gli ordini de’ longobardi, dappoiché il gran Rotari diede loro le leggi, eran giunti a tale che non eravi in tutto il regno né furto né omicidio né rapina: era la frode scoperta, la violenza compressa, pronta e facile la giustizia, l’arbitrio de’ ministri inferiori contenuta dalla suprema autoritá del re. Noi non facciamo che trascrivere le parole di Paolo Diacono. Si paragonino le sue descrizioni a quelle, non di Ennodio, non di Claudiano, non di tanti altri lodatori prezzolati degli ultimi imbecilli successori di Augusto, ma alle narrazioni del veridico e virtuoso Ammiano Marcellino; si paragonino gli ordini dell’un tempo e dell’altro; e si vegga quanto a torto noi sprezziamo quella nazione che ripopolò l’Italia e ne ristorò il regno. I longobardi provarono anche essi gli effetti che soglion produrre i desidèri smodati di uno stato migliore. Clefi, colla sua condotta crudelmente scioperata, fece cader in odio la monarchia, perdette il trono, ed i popoli si misero a repubblica. Le repubbliche però possono talora esistere, ma non si possono formare quando si vuole. Può una repubblica divenire un grandissimo Stato, ma non può uno Stato grande divenir repubblica. Una repubblica che incominci colla virtú può col tempo corrompersi, ma non può uno Stato corrotto tornar ad esser repubblica, perché non può tornar ad essere virtuoso. Fra tutt’i governi, il repubblicano è quello il quale, se non è ottimo, diventa naturalmente pessimo; perché in tutti gli altri, corrotti i costumi, riinangon le leggi; corrotte le stesse leggi, vi rimane la forza, la quale, se non produce la giustizia, ne salva almeno dall’anarchia. Ma che sará se si corrompe un governo, nel quale i costumi, le leggi, la forza non sono che una stessa cosa, e dipendenti tutte dalla volontá delle stesse persone? Gli uomini soglion per l’ordinario errare, perché credono le loro idee esser le sole leggi della natura, e non potersi altrimenti conseguire