Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/187

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data piú importanza di quella che realmente meritava, perché si è creduto leggervi quello che Plinio non vi avea scritto.

Dal non essersi coniata moneta si è voluto conchiudere che non ve ne fosse. Tanto strano ci sembra che una piccola cittá non abbia moneta propria? Amburgo non ha moneta propria né di oro né di argento: qualche storico lo narrerá ai posteri, e qualche erudito de’ secoli futuri dimostrerá che Amburgo nel secolo decimonono era una cittá poverissima. Noi ridiamo all’idea di questo erudito futuro; ed i romani, se risorgessero, riderebbero di molti eruditi presenti, i quali credono che senza moneta di oro e di argento potessero comprare porpora, avorio, frumento e tante altre cose delle quali aveano continuo bisogno. Io dunque non credo di errare se suppongo in quell’epoca nell’Italia al di lá del Tevere la somma circolante di circa quindici in diciotto milioni de’ nostri scudi ; somma che non forma una grandissima ricchezza, ma che è molto lontana da quella linea al di lá della quale incomincia la miseria; somma che, movendosi con circolazione rapidissima, quale dovea esser necessariamente in tanto numerosa popolazione, bastava a tutti i bisogni pubblici e privati. È dimostrato che la circolazione è tanto piú celere quanto piú gli uomini sono vicini tra loro(0, e che non è tanto la quantitá della moneta quanto la facilitá e celeritá della circolazione quella che influisce sulla pubblica ricchezza. Difatti il nostro Galiani osserva che l’interesse del denaro ribassò, e che diminuí il valor nominale della moneta in Europa molto tempo prima che la scoperta dell’America ci avesse aperte le miniere del Perú, del Messico, del Brasile; e ciò avvenne per sola ragione dei migliori ordini politici, che proteggevano la sicurezza dei beni e la libertá dell’industria e del commercio (*>. Siccome nell’Italia moderna, cosí anche nell’Italia antica troviamo le tracce dello stesso progresso verso i buoni ordini politici. Sfasciato l’antichissimo impero etrusco, e non senza qualche (i) Vkrki, Meditazioni economiche ; Loyd, Trattato sulla moneta. (a) Galiani, Della moneta.