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XXII

LA MALATTIA DI KOTZEBUE

Estratto di una lettera da Berlino (i)

I

Tutta questa cittá è immersa nella piú profonda tristezza.

Il signor Augusto di Kotzebue, dopo avere scritta una buona e moltissime cattive commedie, dopo aver tentato alcune cattivissime tragedie, dopo essere stato giudice a Riga, direttor del teatro in Vienna, relegato in Siberia, dopo aver celebrate le esequie a tre mogli ed averne sposata una quarta, dopo aver intrapreso e continuato per qualche anno in Berlino il suo giornale II sincero, dopo aver fatto un viaggio in Parigi ed averlo raccontato nelli suoi primi Souvenirs , dopo aver fatto un altro viaggio in Italia ed aver pubblicato i secondi Souvenirs ; il tragico-comico Kotzebue è stato attaccato da malattia in quell’organo che Gali chiama «del giudizio».

Il gran Pascal nella sua pazzia vedeva sempre al suo fianco una voragine pronta ad ingoiarlo; Barzio credeva esser cangiato in un globo di butiro e non si avvicinava piú al fuoco; un altro, del quale non mi ricordo il nome, credeva esser divenuto un granello di miglio e temeva una gallina piú di un leone; Olao Rudbeckio voleva esporsi al martirio per sostenere che il paradiso terrestre era stato nella Svezia. E tu, o tragico-comicoesule-giornalista-viaggiatore signor de Kotzebue, il tuo cervello con qual genere di malattia è stato afflitto dal cielo?

I sintomi del male erano giá molti, ma non tutti se ne erano accorti. Si osservava che di tempo in tempo Kotzebue sragionava; ma, siccome quei che ragionan sempre sono pochissimi, (i) Questa lettera berlinese è, naturalmente, soppositizia [Edd.].