Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/208

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il bisogno della grande energia; e lo Stato si trova miserabile; l’industria distrutta, oppressa o avvilita; le finanze esauste; i popoli malcontenti, senza amor di patria (quell’amore che, in ultima analisi, non è che la coscienza del sentirsi bene), senza orgoglio nazionale, perché non può averne mai una nazione la quale è provveduta da un’altra. L’orgoglio è la coscienza di esser l’uomo sufficiente a se stesso. Si fa una guerra, si perde, e non si avverte che tutto il male è venuto precisamente da quel popolo che si credeva nostro amico.

Per esempio, se l’Austria avesse seguita cogl’inglesi un’altra condotta; se, ricca, come è, di uomini e di generi, avesse pensato a render quelli industriosi e questi migliori; se avesse stabilito quelle leggi doganali e commerciali che sono necessarie per favorire le proprie manifatture, ecc. ecc.; gl’inglesi avrebbero levate altissime grida, come giá le levarono per la compagnia di Ostenda (esempio che non avrebbe mai dovuto uscir dalla memoria dell’Austria). Ma che importavano i loro gridi?

La potenza austriaca si sarebbe triplicata e o si sarebbe evitata la guerra, o l’avrebbe avuta coll’Inghilterra, la quale è piú debole della Francia, e l’avrebbe fatta col triplo delle forze. Se dunque si volesse definire coi suoi veri nomi l’amicizia di una potenza continentale coll’Inghilterra, si dovrebbe definir cosí: «un’amicizia, la quale mi diminuisce le forze, mentre mi accresce i pericoli».

Or che l’imperator Francesco secondo, liberato dai funesti antichi consiglieri, ha accettata la pace che il generoso suo rivale gli avea offerta; ora che, per effetto di questa pace medesima, coll’unione di Venezia al Regno d’Italia, qualunque italiano sente bollirsi in petto le memorie dell’antica grandezza e rammenta i tenipi ne’ quali i veneziani e gli amalfitani, i genovesi, i fiorentini, ecc., erano i provveditori di tutt’ i popoli della terra, e ricorda i nomi di Polo, di Verrazzani, Colombo, Vespucci e tanti altri, i quali tanti nuovi campi aprirono all’industria umana (ma non per la loro patria); ora che finalmente, per le altissime opre di un eroe che non ha cessato mai di amarla, l’Italia risorge a vita novella; ora ci sia permesso