Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/240

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disordini delle sue finanze, a difender la sua imperiale superioritá ed a ristabilir le idee e gli ordini anteriori a Giuseppe ed a Leopoldo, che ella crede piú confacenti alla pubblica felicitá; — poche dispute piú diplomatiche che militari, le quali non porteranno spargimento alcuno di sangue, purché non si uniscano ad altri motivi di guerra continentale, come talora si riuniscon le paglie alle grosse legna per produrre un gran fuoco. La Russia è tutta occupata a mantener la pace e, da qualche giorno in qua, anche la dignitá del suo impero. La Porta ottomana, debole, turbata nelP interno, non sicura nell’esterno, presenta perora gran materia di calcoli e potrá dare anche molte occasioni di cangiamenti. Tutto il rimanente dell’Europa è in silenzio e par tranquillo. Tale è quel tempo presente, che un altissimo filosofo solea chiamare gravido dell’avvenire».

  • [I. — Satire di A. Persio Fiacco, tradotte da Vincenzo Monti,

Milano, Genio tipografico, 1803 (ivi).

«Monti è certamente poeta sommo, di fervida e sublime immaginazione, di robustissima virilitá, di molta erudizione, di ricchissima lingua»; ma, ciò non ostante non avrebbe saputo tradurre cosí bene il difficilissimo poeta latino, se non fosse, quanto a indole e carattere, quasi un Persio redivivo. Nèi, di certo, sono anche nella sua traduzione. Ma, nonché in una certa oscuritá, o nell’uso di parole antiquate, o anche nella brevitá dei commenti (della quale, anzi, si deve esser grati al traduttore), bisogna ricercarli piuttosto nella troppo frequente sostituzione della cosa all’immagine adoperata dal testo originale. III. — Nuova legge del governo austriaco sull’usura (n. 2,4 gennaio). IV. — Discussione economica sul dipartimento di Olona di Melchiorre Gioia, Milano, Pirotta e Maspero, 1803 (nn. 3, 4 e 5; 7, 9 e 11 gennaio).

È finora il miglior libro del Gioia; ma, non ostante un’apparente diversitá di metodo, simile, in molte vedute generali, alle Osservazioni sul dipartimento dell’Agogna [pubblicate col nome del Lizzoli e scritte dal Cuoco]. Certamente, l’autore si sarebbe potuto fermar piú a lungo sulle condizioni del suolo e particolarmente su quelle del clima. Ma ciò che dice delle strade è sensato e ingegnoso. Né si può non esser d*accordo con lui nel credere impossibile la formazione d’un bilancio del commercio del dipartimento; sebben, d’altra parte, il Gioia abbia torto nel ritenere siffatto bilancio del tutto inutile. Duole infine che l’autore, il quale, in tutte le altre parti dell’opera, si mostra caldo fautore delle idee liberali, se ne discosti proprio nel campo della giurisprudenza penale.» Conserviamo