Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/249

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di Condillac e del nostro Beccaria)»; tuttavia il suo libro, che, «vogliate credergli o vogliate contradirgli, vi obbliga sempre a ragionare, è degno che stia, con Condillac, con Dumarsais, con Beccaria, con Sulzer, ecc., in mano della nostra gioventú, in preferenza della Rettorica del padre de Colonia, di Martino du Cygne e di tante altre rettoriche di collegio».] 3. Il caffè , nuova edizione in quattro volumi (Milano, Silvestri). 4. Giornale sulla feste di Costantinopoli del dott. Eusebio Valli (Mantova, stabilimento tipografico Apollo).

  • LXV. — Anatomia patologica del Conradi tradotta dal Pozzi,

voi. II (n. 116, 29 settembre).

LXVI. — Considerazioni statistiche sulla popolazione, l’industria e il commercio degli Stati Uniti d’America (n. 117, 29 settembre). LXVII. — Alcuni opuscoli patri di Giambattista Giovio, Como, Ostinelli, 1804 (n. 119, 3 ottobre).

< Non vi è erudizione piú rara di quella che riguarda la propria patria, e non ve ne è nel tempo istesso un’altra piú necessaria. Alcuni nomi, alcune cittá, alcuni avvenimenti par che si levino al di sopra del livello comune degli uomini, e, simili agli astri, splendano da un punto altissimo per tutta la terra... Eppure, piú che il saper tali cose, ci sarebbe utile sapere le vicende del picciolo angolo nel quale la natura ci ha destinati a vegetare, saper chi ci ha vegetato prima di noi, per quali virtú, per quali vizi han vegetato ora piú felicemente, ora piú infelicemente; rammentar gli uomini i quali o vi hanno introdotta una virtú o vi hanno coltivata una piánta nuova, onde render la vita piú sicura e piú agiata; conoscer di che noi saremmo capaci se ridestassimo in noi alcune virtú, di che sarebbe capace un suolo fertile se lo trattassimo con piú diligente coltura; vedere insomma quali eravamo, quali siamo, quali potremmo esser di nuovo. E quale altra nazione da tali ricerche potrebbe sperare utilitá maggiore della italiana, la quale non ha bisogno di lunghe e difficili indagini per sapere ciò che possa fare; ma, a qualunque monte, a qualunque sasso si rivolga, ne ode uscir una voce vera, sublime che le dice: — Ecco quello che sei stata un giorno»? — LXVIII. — Scoperte (n. 120, 6 ottobre).

1. Di un nuovo pianeta scoperto dall’ Harding.

2. Della scoperta fatta da un inglese della virtú che ha una sfera magnetica nuotante nel mercurio di rivolgersi intorno al proprio asse e d’indicare, per tal modo, la longitudine e la latitudine: scoperta che i francesi