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2 GIUSEPPE RAFFAELLI E PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI Nell’universitá di Brera si è messa una nuova cattedra di giurisprudenza criminale ed una di arte teatrale. La prima è stata data a Giuseppe Raffaelli, la seconda a Pietro Napoli-Signorelli. Essi sono ambedue napoletani. Privi della lor patria senza verun delitto, han cercato un suolo libero, e la Cisalpina li ha accolti tra i suoi figli. Raffaelli era noto per i suoi talenti, per le sue cognizioni, per la sua eloquenza nel piú illustre fòro d’Italia; Signorelli era l’autore delle Vicende della coltura siciliana , della Storia dei teatri , della Faustina. Essi possono illustrare le parti delle nostre cognizioni, che loro sono state affidate, con quello spirito filosofico che forma la gloria del nostro secolo. È degno di un governo repubblicano che i principi di Beccaria, di Filangieri, di Pagano diventino, per mezzo della pubblica istruzione, principi nazionali ed ottengano nelle nostre scuole quel luogo che per troppo lungo tempo vi hanno tenuto le stranezze crudeli di Carpzovio e di Farinacio. È tempo che il teatro, ristabilito nel grado che occupava in Atene, diventi per noi la scuola della morale, della politica e della vera eloquenza, che non vi è mai senza teatro e senza declamazione. Signorelli seconderá i felici sforzi de’ soci del Teatro patriottico. 19 maggio 1801.