Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/282

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Ho aggiunte a quest’opera talune tavole ed un elenco di quistioni statistiche, e dirò ancora che esse ne formano la parte principale. Il dippiu, che vi si trova, è nato dalla necessitá, in che io era, di dare un ordine alle mie idee e di rimontare ai principi generali della politica economia, dai quali dipendevano la giuntura e la serie delle idee individuali. L’arte di osservare si perfeziona a misura che si perfeziona e si estende la teorica delle scienze.

Forsi queste mie osservazioni e queste mie tavole sembreranno a taluni molto minute, ed in conseguenza in gran parte superflue. Invero, se non si tratti di altro che di disegnare quei splendidi «quadri» di nazioni che tanto piacciono alla fantasia e tanto poco istruiscono la ragione, tanta materia dánno a colui che vuol trionfare in un’amabile compagnia e tanto vóto lasciano in colui che si vuole occupare della sorte de’ popoli, le mie tavole son superflue. Prego chiunque leggerá questa operetta a ricordarsi che, scrivendola, non mi ho proposto di apparire né pensator sublime, né profondo erudito, né scrittore eloquente. Sarò contento se l’opera si troverá utile, e sarò grato a tutti coloro che, emendando le mie idee, le renderanno piú utili ancora. il

. CORSO ECONOMICO DELLE SOCIETÀ

Io scorrerò rapidamente un campo vastissimo, ed appena mi sará permesso indicare i principali tra i moltiplici oggetti che vi sarebbero da osservare.

Non’ tutti gli uomini i quali vivono riuniti formano una societá civile. Han dovuto scorrer molti secoli perché, dalle prime e poco numerose unioni fatte o per la generazione o per la difesa, ne sia surta quella cui siesi potuto dare il nome di «cittá», e che ha per suo special carattere il massimo vicendevole bisogno di tutt’ i suoi cittadini e la massima facilitá di