Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/42

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son ragionevoli, dicano di buona fede: qual altra ragione di Stato ha seguita per un secolo l’Elettorato se non quella della Gran Brettagna? In Inghilterra coloro i quali si piccano di esser piú inglesi degli altri gridano contro il possesso dell’Annoverese. Fu moda per molto tempo il proporre in parlamento esser necessario che il re lo cedesse; e lo stesso Chatam per questa opinione si mise alla testa’ dell’opposizione, donde poi passò alla testa del ministero: ma, divenuto ministro, cangiò linguaggio e difese acremente quell’Annoverese, che prima desiderava, con enfasi parlamentaria, che fosse innabissato nel fondo del mare. Che mostra questo? Mostra che l’Annoverese non era tanto inutile all’Inghilterra quanto gl’inglesi volevan far credere; che era un feudo del loro re, donde traevan uomini per le loro conquiste; che era un punto donde movevan la leva che agitava l’Europa. Essi dicevano che molte volte il re sagriticava gl’interessi dell’Inghilterra per sostener quelli dell’Annover; ma la storia ci mostra che moltissime altre volte l’Annover ha servito per impegnare il continente a sostener gl’interessi dell’Inghilterra. I tedeschi poi, sopra tutti gli altri, non doveano veder di buon occhio che una parte tanto importante del loro impero, un voto tanto preponderante della loro Dieta, fosse in mano di uno straniero, il quale, avendo interessi diversi e maggiori, ne dovea usare, non come elettore di Annover, ma come re d’Inghilterra. E, come tale, egli non dovea per certo aver veruna cura della libertá e della costituzione germanica, ma dovea sagrificarla agl’interessi dell’Inghilterra, ogni volta che questo sagrilício potesse lusingare l’ambizione di qualche potenza di cui desiderasse l’alleanza. La storia di un secolo conferma coll’esperienza questa veritá. Tutto mostra dunque che l’impero germanico ha cangiata la sua intrinseca costituzione. Sará ben difficile che vi siano piú, da oggi in avanti, delle guerre d’impero. L’abbate di SaintPierre, nel suo Progetto della pace perpetua , riponeva la garanzia di questa pace nella massa «grande» ed «immobile * dell’impero germanico. Ciò che egli desiderava è avvenuto, e per quelli stessi modi per li quali proponeva di farlo. Egli