Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/57

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perché ti rimane attaccato facilmente colui che tu ti scegli per compagno al comando, ma colui, che vuoi tuo servo, non ci rimane se non per forza. De’ loro provinciali poco potevansi fidare: tentavan quindi tutt’i modi di tenerli depressi, avviliti, impoveriti; e cosí, a misura che cresceva il numero delle loro provincie, dovea mancare non solo la forza per conquistarne delle altre, ma anche quella necessaria a ritener le giá conquistate. E, al primo soffio di vento contrario che ebbero nella lega di Cambrai, altro scampo non trovarono che quello di abbandonarsi, non alla discrezione de’ loro nemici, coi quali non ebbero mai giornata che meritar potesse il nome di «campagna», ma alla discrezione de’ loro stessi sudditi, ai quali dissero di essere sciolti da ogni giuramento di fedeltá. Né li riacquistarono se non perché gli altri Stati credettero prudente restituirli. L’estension dell’impero non misura la grandezza della cittá: la cittá si estende fin dove non si ode il nome né di «straniero» né di «suddito». Gli abitatori delle ultime lagune dell’Adriatico, per voler essere troppo veneziani, perdettero i mezzi di divenire italiani. Un’altra peste ebbe l’Italia, e fu la setta de’ guelfi e de’ ghibellini, i quali, troppo occupati delle forme interne di governo, poco si curavan di ciò che deve formare il primo desiderio di ogni cittadino, cioè di far andare le cose alla meglio. E questi nostri fiorentini sai tu quante volte han cangiato lo stato della loro cittá, non perché non era buono, ma solo perché era o guelfo o ghibellino? Allora gli uomini non s’intendono piú, perché non si ragiona sulle cose ma sulle persone, e non si condannan gli ordini che sono cattivi ma bensí quelli che non sono nostri. Cosí avvenne che noi ebbimo ordini buoni sol per accidente, cioè allora quando avveniva che gli ordini passati fossero stati cattivi; e li avevamo solo per un momento, perché nel momento appresso doveano ristabilirsi i cattivi per la ragione istessa che vi erano stati i buoni. Incominciarono gli odi tra famiglie e famiglie, e si comunicarono alle cittá. Ordini ed idee smodatamente popolari immersero nel fango le menti di tutti gli abitanti d’Italia, che non seppero mai vedere