Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
xxiii - leggi. fedecommessi | 121 |
Rimanevano ancora alcuni altri oggetti da determinarsi: rimaneva a prendersi delle misure sui tanti e sí ricchi monti di maritaggi che vi sono in Napoli e che altro in realtá poi non sono che fedecommessi di famiglia e di gente... Ma tali oggetti dipendevano dalla legge testamentaria, dallo stato della nazione e da tante altre considerazioni, che era meglio aspettare tempo piú opportuno. Di rado nella rivoluzione francese ed in quelle che sono scoppiate in conseguenza, di rado si è peccato per soverchia lentezza in far le leggi: spessissimo per soverchia precipitanza.
XXIV
LEGGE FEUDALE
La legge feudale richiedeva piú lungo esame e presentava interessi piú difficili a conciliarsi. Quella dei fedecommessi toglieva poco ai possessori dei medesimi, e quel poco davalo ai figli ed ai fratelli loro: la legge dei feudi toglieva ai feudatari moltissimo, e questo passava agli estranei, che talvolta erano i loro nemici. Intanto, l’abolizione dei feudi era il voto generale della nazione. Gli abitanti delle province ardevano di tanta impazienza, che aveano quasiché strascinato il re a dare alla feudalitá de’ colpi, i quali sentivano piú di democrazia che di monarchia. Io dico ciò per un modo di dire, ma non son certo che la feudalitá convenga piú all’una che all’altra di queste due forme di governo. La forma di governo a cui la feudalitá meglio conviene è l’aristocrazia: aristocratici erano i governi di tutta l’Europa nell’epoca in cui la feudalitá prevaleva. Le monarchie presenti dell’Europa eransi elevate sulle rovine della medesima: ove essa era rimasta intatta, il governo era rimasto aristocratico, siccome in Polonia; ove era stata temperata, ma non distrutta, era surta una specie di governo misto, come in Inghilterra e nella Svezia: ove era stata interamente distrutta, era surto un governo monarchico, come in una grandissima