Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/221

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Donne 215


I.

Poichè su la campagna salutare
era venuta la dolce stagione
e un gran disio di vivere e d’amare
in me tornava con la guarigione,
ella talvolta a le mattine chiare
tutta ridente apriva il mio balcone.
Il suo riso e la luce in un sol getto
m’inondavan di gioia: álacre in petto
balzava il cuore. Oh mie memorie buone!

Vedea composti in fila li alberelli
su ’l ciclo azzurro come il fior de ’l lino,
dritti, con rare foglie, e lunghi e snelli,
quali eran cari a Pietro Perugino;
e a quando a quando udia di tra’ ramelli
gittar suoi trilli dotti un lucherino.
Mi veniva ne ’l cuor si gran diletto
da quella vista, ch’io m’ergea su ’l letto
alquanto, a riguardar più da vicino.