Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/262

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DELLE LAUDI - LIBRO


sì rapido era il pueril corruccio
s’ei districava il piè dall’erba acquatica
o alzar vedeva l’anatra salvatica
160o sentiva guizzar da presso il luccio.

Viride Serchio in tra due selve basse!
Mattini estivi, quando il bel Panisco
biondetto sen venìa, cinto d’ibisco
roseo, con suoi lacci e con sue nasse!

165Troppo, ahimè, destro erasi fatto al nuoto.
Omai fendeva le più rapide acque;
sì che più giorni e più l’otre si giacque
solo nel limo, e alfin rimase vòto.


IV.
Ma gli alti iddii anco mi fur benigni.
170Un bel pastore dalla barba d’oro
mi raccolse. Ed all’ombra d’un alloro
mi lavorò con suoi sottili ordigni.

Quattro di bosso ei fecemi cannelle
ineguali, e assai bene le polì.
175La più corta alla spalla m’inserì
e strinse con cerate funicelle.


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