Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/92

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DELLE LAUDI - LIBRO

del Mondo questi grandi
esuli, oppressi e affranti
da tutta la stanchezza
che addolora la carne
90viva sopra la faccia
della Terra discorde.
S’alzano senza il peso.
Lunghe dal fianco spoglio
trascinano le corde
95giù per la traccia. E s’ode
quel lor triste gorgóglio.

Tali forse li vide
in lor piagge natali,
e n’ebbe orrore, il buono
100mercatante pisano
che fu predato e tratto
prigione dai corsali
in paese lontano.
Volle la mala sorte
105ch’egli incappasse in una
fusta di Barbereschi,
che armava ventidue
remi per banda, forte
e veloce a saetta.
110E per le mani ladre


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