Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/144

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LAUDI DEL CIELO E DEL MARE

per dare principio al suo canto?
3206Coro di Sirene o di Parche?
di Tiadi o di Muse? Il silenzio
era come il silenzio
che segue o precede le voci
delle volontà sovrumane.
Tutta la vita era a noi
quasi tempio lieve senz’ombra,
3213ch’entrammo non più morituri.

O soffio etèsio, respiro
meridiano del grande
Mediterraneo contra
il violento Cane,
sùbito bàttito chioccante
della vela, balzi d’un cuore
3220che un flutto di sangue riempia,
arco teso un’altra volta
verso inarcati seni,
alacrità delle forze,
fame e sete carnali,
sapore del pane e del vino,
allegrezza dei corpi,
3227dopo la pausa infinita!
Oltrepassammo Andromàche,
volgendoci al seno crisèo.
Come dietro la negra
nave dei Cretesi di Gnosso
eletti dal Pitio al suo culto,
un delfino agile balzava


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