Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/175

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DELLA TERRA E DEGLI EROI

4088offesa dal valido ordegno
sbuffa schiumeggia annitrisce:
l’uomo imperterrito balza,
inforca la schiena tremenda
fra l’una e l’altra ala, conduce
l’Impeto nel libero cielo.
Così, Arte, accòstati ai grandi
4095pensieri che son presso i fonti.

Pur dato mi fosse oggi, mentre
la primavera m’affanna,
dato mi fosse varcare
l’aere e su l’Acrocorinto
fermare il volo (forse oggi
tutta la roccia si veste
4102di fiori efimeri, come
Lais della tunica tiria
brevemente, sapenda
che la nudità è più bella)
quivi fermare il volo
e in uno sguardo abbracciare
i due golfi, la sitibonda
4109Argolide, gli arcadi gioghi,
i vertici sacri alla Danza
e al Canto, l’isole guerriere
e agresti, il Monte dell’api
e il Sunio e il Laurio e quella,
anima mia, ch’è la tua sposa
diletta, che non canterai
4116perché troppo a dentro ne tremi.


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