Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/42

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LAUDI DEL CIELO DEL MARE

viso entro le chiome,
con le nari come
308inquiete alette,
con le labbra come
parole dette,
con le palpebre come
le violette.
E vi furono altre ancóra;
e meravigliosamente
315io le conobbi.

Conobbi il corpo ignudo
alla voce, al riso,
al passo, al profumo. Il suono
d’un passo sconosciuto
mi fece ansioso
quasi melodia che s’oda
322giungere nella remota
stanza per chiuse porte
a quando a quando, e il cuore anela.
Risa belle, io già dissi il vostro
numero, io vi lodai diverse
come le sorgenti
della terra, come le piogge
329nelle stagioni!
Io dissi la vostra essenza
invisibile, profumi,
le vostre mute effusioni
che pur vincono i torrenti
nella rapina! Ma la voce


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