Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/75

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DELLA TERRA E DEGLI EROI

come i getti della saliva
1239lucean sul carnaio in fermento.

Quivi, al dir del buon prossenèta,
giunta era una donna di Pirgo
formosa, nel fiore degli anni.
Ma non degnava ella beare
di sua forma l’ebra ciurmaglia
nella fumosa taverna
1246aspra d’urli rauchi e di pugni [La meretrice di Pirgo]
percossi. In penetrale
remoto, su candido letto,
ella attendea lo straniero
opulento, il navarca
magnanimo, o l’alto signore
dei latifondi patrensi.
1253Salimmo allora la scala
di putrido legno, varcammo
la soglia segreta; e la donna
di Pirgo ci apparve nell’ombra
del letto, piccola e pingue,
simile a gravida capra
dalle molte mammelle
1260olente dell’irco suo sposo.

Niuno di noi appressarsi
ardiva alla femmina elèa.
Ma uno dei cari compagni
le parlò con attico accento:
“O femmina elèa,


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