Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/187

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viveva da molti anni con lui in carattere di servo, di compagno, d’amico. Casanova, che in lui collocato aveva una confidenza che non meritava, gli diede questo tesoretto e gli commise di andarlo ad aspettare a certa osteria, distante dieci o dodici miglia di Parigi. Si dice ch’aneli’i ladri hanno certi articoli e certi momenti d’onore tra se stessi, a cui non ardiscon mancare. Questo uomo medesimo, che non aveva avuto scrupolo di rubare tutta questa ricchezza a una donna ingannata, non credette onesta cosa dover partire senza ricompensare la cortigiana che l’aiutò nell’inganno. Andò a portarle cinquanta luigi e a narrarle, tra i tripudi d’una gioia che fini presto in disperazione, il felice esito della burletta. Come questi cinquanta luigi erano tutto quello ch’avea tolto dal danaro involato, cosi rimase senza un quattrino, sicuro di dover raggiungere in breve Gioachino Costa, che l’aspettava all’albergo indicatogli. Ma, giunto all’albergo e non ritrovando né in quello né in molti Uri alberghi vicini alcuna traccia di lui, maladi la vecchia, la giovine, Gioachino e se stesso, che avea saputo con tanta astuzia ingannar altrui, e con tanta mentecattaggine poi s’era lasciato ingannare da un servitoraccio. E come si trovasse in quel caso, è cosa facilissima imaginarlo.

Fu allora che gli venne voglia di tornar a Venezia. Scrisse V Anli-Amelot, opera piena di spirito se non di giudizio, e dopo non molto tempo fu richiamato alla sua patria, ch’egli valentemente aveva difesa contra quell’atrabilarioscrittore. Fu nell’anno 1777 ch’ebbi occasione di conoscerlo e di conversare familiar niente con lui, in casa or del Zaguri or del Memmo, che amavano tutto quello ch’era di buono in lui e il cattivo gli perdonavano. M’insegnarono questi a far lo stesso; e, per esami latti, non potrei dir neminen ora da qual parte pendea la bilancia. Poco tempo prima ch’io partissi di Venezia, una controversia frivolissima di prosodia latina me l’inimicò. Quest’uomo "bizzarro non voleva mai aver torto. Partii da Venezia, e per piú di tre anni non udii nominarlo o parlare di lui. Dopo questo tempo, mi parve una notte, sognando, ch’io rincontrava nel Graben, in una cioè delle strade di Vienna dove io allora