Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/255

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questa cittá un magazzino permanente di libri italiani, bisogna far rinascere il gusto della nostra bella letteratura. — Ma, ricordandomi poi dello stato mio, rideva di me e del mio disegno. In questo momento incontrai un cantante di teatro, Benelli, il quale, prendendomi per la mano, mi disse queste parole:

— Amico Da Ponte, ho gran piacere di incontrarvi. Dovendo io domani o posdomani partir per Napoli, avrei bisogno di vendere una cambiale ch’ebbi da Taylor in bilancio della mia paga teatrale. Andava dal mio avvocato per questo effetto; ma, se voi potete trovare chi mi dia cento lire sterline per una tal carta di centosettantacinque, son contentissimo di fare tal perdita, pel bisogno che ho di tal somma per ire a Napoli. — Presi la cambiale, e gli promisi di dargli una risposta in un’ora. Corsi allora da certo usuraio ch’io conosceva, gli offersi quindici ghinee di regalo, e, a condizione ch’io vi aggiungessi la mia guarentia, apponendovi il mio nome sul dosso, mi diede il danaro. Mi trovai dunque in un punto con sessanta lire sterline in tasca, che in buona coscienza credei di poter ritenere, in grazia del pericolo, a cui m’esponea col mio indossamento, d’esser poi obbligato a pagar il tutto. Mi parve tuttavia cosa onesta informar Benelli del fatto, il quale, dopo avergli 10 date le cento lire: — Son molto lieto — mi disse — che queste sessanta lire vengano in tasca vostra; e, se mai Taylor non pagasse la cambiale, ripagherò io volentieri la suniina stessa che voi mi date. — Senza perdere un solo istante, volai dal libraio nello strenui. M’accolse con faccia ridente e mi condusse in una cameretta nel primo piano, e parlò cosi: — Qui non vi sono che libri italiani. Se volete comprarli in massa, ond’io possa servirmi di questa camera, di cui n’ho gran bisogno, ve li vendo a un buon prezzo assai volentieri. Sentite: datemi trenta ghinee sulla mano, e i libri son vostri. — Mentr’egli parlava, sebben tutti que’ libri coperti fossero di tignuole e di polvere, mi fu facile nulladimeno di leggere i titoli d’alcuni nel dosso. Il primo che mi si offerse al guardo fu la Vita di Michelangelo in foglio, 11 secondo quella di Tasso di Serassi, il terzo quella di Cellini,