Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/276

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Fu in queste circostanze che la mia sposa, ricevuto avendo un invito dalla sua madre, che vivea fin d’allora in America, ottenne il mio consenso d’andarvi, e, per il solo desiderio di farla felice, 10 le permisi di pigliar seco i suoi quattro figli, uno de’ quali non aveva allor piú d’un anno. È vero che naturale tendenza alla pace e il bene che avea udito dire di quel paese m’avca latto passar per la mente la possibilitá d’andare un giorno a raggiungerla; ma questo non era che un lampo passeggierò, e lo staco mio, il mio impiego a Londra, i miei libri, le mie connessioni mi facevano parer poscia impossibile la nostra unione in America, e, quando io ne parlai come di cosa lontana al mio fedel consigliere eri amico Tommaso Mathias: — Che farai, Lorenzo, in America? — fu la sua risposta. Vedrai a suo tempo, anima generosa, quel che vi ho fatto e quello che sedici lustri sul dosso non m’impcdiseon di fare.

Si fissò il giorno della sua partenza, e positivamente il 20 di settembre dell anno 1S04 parti co’ suoi quattro figli da Londra. Andai ad accompagnarla fino a Gravesand, dove s’imbarcò sopra un vascello che doveva partire per Filadelfia coH’otiimo capitano Collet. Da Londra a Gravesand il nostro viaggio non fu che lagrime; ma nel momento in cui lasciai qirel vascello a cui l’avea accompagnata, nel momento in cui le diedi l’ultimo abbracciamento e l’ultimo addio, e un’occhiata a lei, un’altra a que’ quattro figli, mi parve di sentir al core una mano di gelo che me lo strappasse dal seno, e il mio pentimento, il mio dolore fu tale che per piú di mezz’ora rimasi in dubbio se dovea ricondur la famiglia a Londra o andar in America anch’io e lasciar il resto alla provvidenza. L’anima mia era in questo stato, quando tra le cose ch’io doveva lasciare mi ricordai di Taylor e del cantante Rovedini. Costui aveva avuto alcun tempo prima ricorso a me in materia pecuniaria, ed io aveva condisceso d’assisterlo, scontando un certo numero delle sue cambiali, colla promessa di rinnuovarle alla scadenza due o tre volte, per dargli il tempo opportuno a pagarle. Dissi dunque a me stesso: — Che fará Taylor senza me, che fará Rovedini? — Questo riflesso bastò a larmi tornar a Londra e a