Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/278

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e l’altre di Taylor. La somma montava in tutto a quattrocento lire. Corsi da Rovedini per una cambiale nova; ma egli due giorni prima s’era nascosto per timore della prigione, e nessuno sapea o volea dirmi dov’egli fosse. Quanto a Taylor pochissima speranza rintanevami di ripieghi. Andai dunque dall’avvocato, che tra i piú rigidi e crudeli era rigidissimo e crudelissimo, e a forza di promesse e di preghiere ottenni una dilazione di quattro giorni (acconsentendo per altro ch’ei facesse tutte le spese possi hi 1 i contra gli accettatori) ; e, mettendo in vendita altri mille volumi, ebbi abbastanza da pagar quelle somme, con quindici lire sterline di spesa in quattro giorni !

Appena salvatomi da tal fulmine, me ne cadde un altro non men tremendo sul capo. Aveva venduto a certo Gameau e compagno, librai francesi in quella cittá, una grossa partita di libri da portar in America per esperimento, e per cui data avevanmi una cambiale a due mesi: non mancavano clic pochi di alla scadenza, quando il signor Gameau, che prese a NewYorck il nome di Devillaret, parti per l’America, cd io, che l’aveva negoziata, ho quindi dovuto sacrificare degli altri libri per ritirarla. Poche settimane dopo, anche il libraio Dulau seguitò l’esempio del suo campatriotto, e, sebben qualche mese dopo m’abbia quasi intieramente pagato, nuiladimeno il suo fallimento costommi e spese e travagli immensi, de’ quali e delle quali né fui né chiesi d’esser compensato da lui.

Dopo tutto questo, potrá credersi per alcuno che rimanessero altre pillole da inghiottirsi? Si signori: ne rimanevano molte e non indorate. L’infame Federici trovò il mezzo di cacciarmele nella strozza fin dell’Italia, di dove scrisse diverse lettere a Taylor e a tutti gli amici suoi; e, fattosi credere nell’estrema miseria, ottenne che obbligassero me a pagargli cinque ghinee al mese, che dedur si dovevano dal mio salario, in compenso de’ libretti che non potea piú scroccarmi! Scrissi allora una tal lettera a Taylor, che, non so se per timore o per un sentimento di giustizia, si risolse di vedermi. Fissò l’ora ed il loco, cd andai da lui. Comrie, quell’avvocato medesimo di cui poco