Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/162

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Ogni cosa ha il suo tempo. Pria che queste Memorie interamente sien pubblicate, prometto al mio buon lettore d’appagare in longum, lalum et profundum la sua curiositá, di tòrgli ogni ombra di dubbiezza, se fosse possibile averne, e di fargli toccare con mano che tutte le cose, nessuna eccettuata, ch’egli scrisse di me, non sono false soltanto, ma egli stesso sapeva e sa che son false, ed era internamente certo che da tutti per false si terrebbero. Ma fece come quel cane arrabbiato (che è il vero animale a cui piú somiglia), che, sebben conosce per prova di non potere spezzar il ciottolo che alcun gli getta, pure lo morde e rimorde, spinto dalla furia che l’agita, sin che veggiam qualche volta cascargli i denti. Amen!

Incapace sentendomi di fare alcun comento a questo ammasso bestiale di bugie, di calunnie, di falsitá, di puerilitá, di contradizioni, di scelleratezze, d’invenzioni, d’errori orditi da un frate sfratato per persuadere la gente che non bisogna imparare l’italiano da Lorenzo Da Ponte, da cui piú di duecento giá l’impararono, ma da Marco Antonio Casati, «a man of superior talent, of reai inerii, and w/iose characier wi/l bear thè closest investigation», da cui non uno in sei anni, nemmen la vivace M....Z, l’ha potuto imparare, sigillerò questa storia con una lettera di venerabilissimo personaggio, che in pochi versi dice molti volumi.

My good friend Da Ponte, if we were to try your defence of Italy by thè specimen which thè enclosed letter gives, I ani afraid that all your eíoquence would be spent in vain. I never read a more perfect specimen of that infamous ingenuity in thè perversion of facls, which is thè result of readiness of invention and depravity of heart. Your obedient and hutnble servant S. F. J. Pag. 63: è aggiunta la seguente prefazione alla seconda parte. Omnia non die am, sed quae die am omnia vera. Eccoti, o cortese lettore, il secondo volumetto delle mie Memorie , che tu riceverai, spero, con favore pari a quello con cui ricevesti il primo. Dal motto che affissi a questo volume e che converrá parimente a’ due che rimangono da pubblicarsi, intenderai