Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/180

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II AGLI ABITATORI DI NEW-YORK Se meritai da voi se meritai da voi molto né poco, vi prego, cortesissimi americani, di leggere attentamente il libretto che vi presento. Troverete in quello piú cose che non sapete e che interesseranvi moltissimo, in qualunque stato di vita voi siate. Conoscerete nella storia della lingua e letteratura italiana in New-York il favore che le si deve pe’ propri pregi non solo, ma pe’ vostri stessi vantaggi; conoscerete come io ebbi il coraggio e la costanza di portarla e diffonderla tra voi; vedrete nelle lettere delle mie allieve i progressi che ha fatti per le mie cure nel non lungo spazio di quattro lustri, e nella mente e nelle penne de’vostri figliuoli e congiunti; e nelle due lettere preziose dell’a voi ben noto e venerato signor Tomaso Mathias vedrete qual sia l’offerta che vi presento, in queste memorabili parole: «Foste il primo a piantar il lauro toscano sulle rive dell’Hudson : quanto a voi però deve e dovrá per sempre il suolo americano! ché questo commercio letterario e poetico fiorirá molto piú di quel che solamente si stima dai ricchi e potenti» ; e vedrete alfin tutto me, non forse finora da voi pienamente conosciuto, come non conoscete appieno neppure la lingua che insegno e l’opere divine che vi presento. «Mi maraviglio — dice il signor Mathias nella seconda sua lettera — come sia stato possibile per voi d’accumulare tanti e tanti preziosi volumi italiani per gli abitanti della cittá adesso vostra». Questo vi pruovi il conto che dovete farne, e, se volete, il merito mio. Merito assai grande in me, cui non fu mai liberale la sorte de’ doni suoi e cui la professione ch’esercito non somministrò mai piú che il necessario al sostentamento d’una onorata famiglia. Ma, se l’unione di questi preziosi volumi destò maraviglia in quel dottissimo personaggio e non oriundo