Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/190

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queste la Profezia di Dante di lord Byron, tradotta da me in terza rima, e la risposta a un articolo del North American review, che debbo non averle spedito, perché, se l’avessi fatto, Ella me ne avrebbe certo parlato. Quand’Ella mi fa l’onore di scrivermi, le piaccia indirizzar le sue voci agli americani, e sopra tutto agli allievi ed ospiti miei. Io n’ho attualmente alcuni con me, che sono positivamente l’onore della lor patria, e lo sarebbero senza dubbio delle piú colte universitá dell’Europa. La mia casa è un picciolo liceo. Comincio la mattina prima delle nove le mie lezioni italiane, e sono assai bene assistito da due della mia propria famiglia, e in casa e fuori di casa, pe’ quali spero che l’idioma sonante e puro vivrá anche dopo di me. Dalle 12 alle 3, due scelti maestri insegnano lo spagnuolo e il francese a una classe assai numerosa di vivacissime damigelle, e quasi tutto il rimanente della giornata si passa in dotte conversazioni o in letture di classici autori : da me si parla piú in italiano che in altre lingue, benché, se la cosa stesse in me, non si parlerebbe mai se non in italiano. Il cielo le dia tutte quelle felicitá Ch’Ella merita; e, se Ìmproba fata negant audire et reddere voces, uniamoci entrambi colla ricordanza reciproca della piú viva amicizia e colla dolce e non interrotta frequenza delle nostre lettere. Tutti i miei la ringraziano vivamente de’ suoi cordiali saluti e s’uniscono meco in voti e preghiere a Dio per la conservazione e felicitá del nostro adorabile signore ed amico. Il suo rispettosissimo ed affezionatissimo servidore Lorenzo Da Ponte. P. S. Io non ho alcuna copia della Canzone all’America. Se mi verrá fátto di ritrovarla, gliela spedirò immediatamente. È tanto tempo corso da che la composi, che non credo di ricordarmene, se tentassi scriverla. Non l’amo però quanto l’altre tre, perché non parmi tanto petrarchesca. È piuttosto sul far di quelle del Filicaia. Forse prima di chiudere questa lettera, avrò altre cose da dirle. Intanto, salve pars animae dimidiumque meae.