Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/258

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tradotte in inglese dai suoi allievi ò). Da codesto primo abbozzo, da lui poi assai piú svolto e condotto fino all’anno 1819, derivarono, una ventina d’anni piú tardi, le Memorie di Lorenzo Da Ponte da Ceneda scritte da esso, pubblicate da Lorenzo e Carlo Da Ponte , le quali, divise in quattro volumetti, vennero pubblicate parimente a New-York, pei tipi di John Gray and Co., dal 1823 al 1827 ( 2 ). A voler credere al Da Ponte, egli sarebbe stato indotto a dar fuori questi quattro volumetti principalmente dal proposito di offrire alle sue allieve di italiano a New-York un libro scritto in «istile semplice, facile, naturale, senza affettazione, senza fioretti, senza trasposizioni e periodi lunghi col verbo in punta», ecc. ecc. ( 3 ); un libro, insomma, che avrebbe dovuto servire a semplice scopo di esercitazione scolastica. Sennonché chi si faccia a studiare con qualche accuratezza il testo di questa prima edizione delle Memorie , fissando l’attenzione particolarmente sui brani soppressi nella seconda, riesce a scorgere con non troppa difficoltá che il precipuo scopo pratico, cui mirava l’autore, era affatto diverso. Fin dal 1819, infatti, quando da Sunbury e Filadelfia egli tornò definitivamente a New-York, ebbe a sostenere una lotta fierissima con quanti in quella cittá insegnavano lingua italiana, ai quali, naturalmente, l’arrivo di cosí formidabile concorrente doveva riuscire tutt’altro che gradito. In qual modo si svolgesse effettivamente codesta lotta, e se realmente le armi adoperate dal Da Ponte fossero sempre leali e cortesi, e sleali e scortesi, invece, quelle dei suoi avversari, è cosa, che dal solo racconto dapontiano ( 4 ), in siffatta materia, come in tante altre, unilaterale e frammentario, non si riuscirá mai a sapere. Certo è, per altro, che il piú accanito dei suoi rivali fu un tal Marc’Antonio Casati, un frate sfratato, che il Da Ponte (anch’egli, del resto, prete spretato) dipinge coi piú foschi colori (5), e che, fra i tanti suoi delitti, non avrebbe (1) Le attuali dolorosissime circostanze politiche non mi hanno permesso di far ricerche nelle biblioteche venete, le piú ricche di edizioni originali di scritti dapontiani, tutte abbastanza rare. Sono stato quindi costretto talora a citare di seconda mano dall’opera piú oltre menzionata del Marchesan. Si vedano, circa questa Storia compendiosa , pp. 320, n. 1; 487. (2) Cfr. Marchesan, op. appresso cit., pp. 320, 488. Se quest’edizione non è stata rinvenuta da me a Firenze, l’ha per altro ben vista il Gambarin, il quale, come si dirá piú oltre, se n’è servito nell’Appendice. (3) Presente ristampa, II, 68. (4) Presente ristampa, II, 54, 57, 64, 90, 144-59, 189-90, 209, ecc. (5) Presente ristampa, II, 57, 64, 144-59. 185, 188, 192, 194-5.