Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/266

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Alle cui Memorie, pertanto, arrise fortuna anche superiore ai meriti. Dichiarate quasi concordemente, in Italia, inferiori a quelle di Carlo Gozzi e sopra tutto di Giacomo Casanova, ma pur messe a paro con quelle del Goldoni (*) (giudizio da cui chi scrive si permette di dissentire); esse poi trovarono in Francia chi, come il Lamartine, ardi dichiararle a dirittura compagne, per ingenuitá e gradevolezza di lettura, all’autobiografia celliniana ( 2 ), e paragonabili perfino (che a un italiano sembrerebbe una bestemmia) alle Confessioni rousseauviane, cui anzi sarebbero state preferibili per candore (!), per naturalezza e per l’assenza proprio di quelli che sono invece i piú visibili difetti del Da Ponte: spirito sofistico ed enfasi declamatoria ! (3). E giá nel 1847 le Memorie dapontiane venivan tradotte in tedesco, di sulla prima edizione, da Carlo SpindlerU); e nel 1860 il De La Chavanne, a ciò esortato dal Lamartine, ne dava un compendio assai largo in francese, desunto anch’esso dalla prima edizione ( 5 ); e di questo compendio (e non del testo italiano) il dr. E. Burckardt pubblicava, poco di poi, una versione tedesca(6) (di cui si servi forse Julius Grosse nello scrivere il romanzo Da Ponte und Mozart ( 7 )); né infine i brani di esse relativi al Casanova venivan omessi nell’appendice delle due edizioni dei Mémoires casanoviani edite dalla casa Garnier di Parigi, l’una senza data cronica, l’altra, illustrata, con quella del 1910 (8), In Italia, l’anzidetta proibizione della polizia austriaca dovè, naturalmente, contribuire ad accrescere alle Memorie lettori clandestini. Pure nessun editore pensò a ristamparle, né nella breve (1) Si veda, p. es., Ernesto Masi, Studi e ritratti (Bologna, Zanichelli, 1881), p. 334; e cfr., per parecchi giudizi sulle Memorie, Marchesan, pp. 321-8; 489-91. (2) Si veda la sua lettera al De La Chavanne del 20 luglio 1860, premessa alla traduz. francese delle Memorie piú oltre citata, e ripubbl. dal Marchesan, pp. 490-2. (3) Cours fam. de’ liti., V (Paris, 1858), p. 40Ó sg. ; e cfr. Marchesan, p. 325 sg. (4) In sei volumetti del periodico Das belletristische Aus/and. Il Marchesan, p. 334 i la dichiara «versione... assai scorretta». Non m’è riuscito di vederla. (5) Mémoires de Lorenzo D’Aponte (sic), poéle vènitien, collaboratcur de Mozart, traduits de l’italien par M. C. D. De La Chavanne (Paris, Pagncrre, 1860, pp. xxvii-356). Precede la lettera del Lamartine giá ricordata, e un Avant-propos, contenente un superficialissimo cenno biografico del D. P. Il testo venne diviso dal traduttore in ci capitoletti, senza distinzione di parti. (6) Denk-viirdigkeilen des L. D. P. von Ceneda, aus dem Italienischen ilbersefz von Dr. Eoijard Burckardt (Gotha, Opetz, 1861, pp. iv-348). (7) Jena, 1874; 2» ediz., Jena, 1878, 3 voli. (8) Nella prima, Vili, 506-10; nella seconda, Vili, 485-9. Cfr. anche 1 ’Histoire de ma/itile tradotta dal Di Giacomo (Milano, Alfieri e Lacroix, 1911), p. 179 sgg.