Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/271

Da Wikisource.

ANNOTAZIONI PARTE PRIMA Famiglia e primi anni (I, 3-5). — I genitori del D. P., nati nel ghetto di Cèneda (oggi Vittorio), erano ebrei, e si chiamavano Geremia Conegliano (di professione cordovaniere) e Ghella (Rachele) Pincherle. Dal loro matrimonio avevano avuti tre figli maschi: Emanuele (il nostro), Baruch (n. il 9 aprile 1752) e Anania (n. il 1. aprile 1754). Per isposare in seconde nozze Orsola Pasqua Paietta, cattolica, Geremia, coi suoi tre figli, mutò religione. Il loro battesimo ebbe luogo in forma solenne nella cattedrale di Céneda il 29 agosto 1763, e fu celebrato personalmente dal vescovo, monsignor Lorenzo Da Ponte, il quale, giusta il costume del tempo, détte ai neofiti il suo stesso cognome. E cosí Geremia, Emanuele, Baruch e Anania Conegliano divennero, rispettivamente, Gaspare, Lorenzo, Girolamo e Luigi Da Ponte. Pochi giorni dopo (io settembre), Gaspare sposava la Paietta, che gli dava altri tre figli maschi (Agostino, Paolo ed Enrico) e sette femmine (Angela, Costanza, Celeste, Rosa, Marina, Faustina e una di cui si ignora il nome). Cfr. Marchesan, pp. 1-3, 463-6. Dimora nel seminario di Céneda (1,5-11; II, 139-40). — Il D. P. dovette entrarvi, col fratello Girolamo, fra il 1763 e il 1764. Egli stesso narra (I, 9) che vi stette tre anni (dunque fino al 1766 o 1767), e che poi passò piú di un anno inoperoso ; con che si giunge su per giú al 1769. Ricordando quegli anni giovanili, il D. P. scriveva, il 4 agosto 1828, al suo vecchio amico e compagno di collegio Michele Colombo (I, 6), nato due anni prima di lui (5 aprile 1747) a Campodipiera presso Treviso, e morto quasi contemporaneamente a lui (17 giugno 1838): «Mi ricordo dei sonetti fatti da noi a vicenda pel rettor nostro : ‘ Quanto è possente amor’. E dell’altro: ‘Candido leggiadruccio cagnoletto’. E de’due versi, che tu facesti pel padre Quietevvé: ‘Qual picciol mosca ad affamato lupo, Tal mezzo od un sol pane A questa fèra immane ; E fino d’un primo sonetto che scrivesti per me, quando era innamorato della Pierina Raccanelli (sessantacinque anni sono), che comincia : ‘ Del picciol Meschio in sulla riva amena ’», ecc. eco. (Bernardi, p. 186). La