Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/319

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che il D. P. (il quale poteva esser tutto tranne che uno studioso) identificasse l’una e l’altra con la propria persona, col proprio insegnamento d’italiano e con la propria bottega di libraio. — 11 celebre cantante e compositore spagnuolo Vincenzo Garcia (per cui il Rossini aveva scritta la parte di Almaviva nel Barbiere ) venne a New-York (II, 76 84) alla fine del 1825, come direttore di un’eccellente compagnia italiana, composta, tra gli altri, da lui, da suo figlio Manuel, dal tenore Gaetano Crivelli, dalla Nini Barbieri, e sopra tutto dalla giá famosa, quantunque allora appena diciassettenne, Maria Garcia (1808-36), che, appunto a New-York, divenne, nel 1826, mercé un infelicissimo matrimonio, la Malibran. Vennero dati, tra il 1825 e il 1826, Otello, Cenerentola, Tancredi, Giulietta e Romeo , e, come dice il D. P. (II, 76-8), Il Barbiere e Doti Giovanni. E certamente su quella stagione (che ebbe, per altro, tristissima fine) il D. P. avrebbe potuto fornirci notizie non prive di interesse, se, smanioso di darsi anche stavolta un róle, non avesse preferito informarci di alcune insulse logomachie orali e scritte, cui si abbandonò in quella circostanza (11,81-4). Nella quale egli pubblicò non solo una traduzione inglese del Don Giovanni (II, 87), ma anche un volumetto, in cui raccolse il testo italiano delle Nozze di Figaro, dell’Assur e del medesimo Don Giovanni (New-York, Cray e C., 1826; e cfr. Gamba, in Tipaldo, Vili, 265). — Circa poi il suo insegnamento di lingua italiana nel Collegio colombiano e il suo disegno di fondare colá una biblioteca italiana (II, 87-94, 96-102, 104-121, 132-5), tutte le sue benemerenze, come risulta dai documenti raccolti dal Marchesan (pp. 468-72), si riducono a questo: che il 5 settembre 1825, egli veniva nominato professore senza stipendio, salvo in lui il diritto di farsi corrispondere una rimunerazione personale da ciascuno dei suoi eventuali allievi; che in due volte (2 gennaio 1826 e 12 novembre 1829) il collegio colombiano comprava da lui libri italiani pel valere di oltre cinquecento dollari, dandogli anche l’incarico, mediante compenso, di compilarne il catalogo; e che, il 6 luglio 1830, egli offriva in dono al medesimo collegio circa ottocento volumi di opere italiane, purché gli si assicurassero cento discepoli, ciascuno dei quali avrebbe dovuto corrispondergli quindici piastre per dieci lezioni: offerta che, naturalmente, non veniva accettata. — Le osservazioni su Dante ( Critique on ccrtain passages in Dante) furon pubblicate nel 1825 nel New-York review and Alhenaeum magazine (un periodico edito dal genero o futuro genero del D. P., Enrico Anderson, da William Cullen Bryant e da Robert C. Sands, e che non ebbe piú di un anno di vita), I, 156-8, 241-2, 325-7, e ristampate poi da Teodor W. Koch in appendice al Fifteenth animai reporl of thè Dante Society (Boston, maggio 1896), donde vennero riassunte in parte da Giacomo Boni, Studi danteschi in America (Rivista d’Italia, a. I, voi. II, fase, del 15 giugno 1896, p. 292 sgg.) c piú ampiamente dal Marchesan (pp. 339-59, e cfr. p. 488). Concernono il «piè fermo» il «piú volte vólto» e altri simili gingillini, che formavano un giorno le