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d’uno dei mille. 9

gnalato in mezzo alla via. Io era allora scolare di quattordici anni, e ricordo il racconto che dell’orribile caso ci fece il Padre maestro Scolopio. Frate raro, biasimava l’uccisore ma non lodava l’ucciso.

Che Carlo terzo fosse quel duca, che prima del quarantotto fu in Piemonte ufficiale di cavalleria? Se fu vi lasciò tristo nome. Intesi narrare che una notte, in Torino, due ufficiali burloni, di gran casato, amici suoi, lo affrontassero per celia,mentre discendeva da visitare un' amica. Pare che ne restasse così atterrito, che i due dovettero palesarsi, tanto che non morisse dalla paura. E allora egli minacciò che guai a loro, se un dì fossero capitati a passare per i suoi Stati. — Se mai, rispose uno dei due, pianteremo gli sproni ne’ fianchi ai cavalli, e salteremo di là da’ tuoi Stati senza toccarli.

Povero Duca! Ora ne’ suoi Stati viene Vittorio. Gran fortunato questo Principe! Chi vuol