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156 noterelle

farmi del bene, e mi posi addosso il reliquiario. Tra quelle monache ne vidi due, che parevano fatte di cartapecora, da tanto che erano vecchie. Esse sole non provavano paura, ci guardavano con cera sdegnosa, e si lasciavano portare da due bergamaschi come due cose. «Chi sono quelle due suore?» chiesi alla monacella del reliquiario. «Sono due duchesse e sorelle. Ci fanno tribolare tutto l’anno.» Arrivammo al monastero.

In quel viluppo di far entrare le monache nel loro rifugio, mi scompagnai da Bozzani e me ne andai solo ai Benedettini. In un solaio lassù sopra la chiesa, illuminato da un finestrello che dava su d’un orto, trovai una squadra della mia compagnia che faceva le schioppettate da quell’apertura. Mi posi anch’io nella fila, e arrivato al finestrello sparai, affacciandomi per veder là sotto i nemici. Cavallini impaziente mi tirò via, per fare il suo colpo, ma non aveva messe lo schioppo alla mira, che una palla