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86 noterelle

centinaio di loro cavalli, che stati in agguato sino a quel momento, li raggiunsero a briglia sciolta. Dal campo stemmo a vedere la lunga colonna salire a Calatafimi, grigia lassù a mezza costa del monte grigio, e perdersi nella città. Ci pareva miracolo aver vinto. Si mise un vento freddo gelato. Ci coricammo. Era un silenzio mestissimo. Si fece notte in un momento, ed io con Airenta e Bozzani, ci addormentammo in un campicello di grano, accarezzati dalle spiche curve sui nostri corpi.

Stamane, quando suonarono la sveglia rompeva appena l’alba; ma qualche allodola cantava già alta nell’aria. Credeva che si dovesse marciare all’assalto della città, perchè ieri sera intesi il Generale parlarne con Bixio. Ma nella notte era venuta gente da Calatafimi, ad annunziare che i regi partivano alla volta di Palermo. Allora volli fare un giro pel campo.

Ritrovai Sartori là ancora dov’era caduto. Nessuno lo aveva toccato, ma pareva morto