Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/245

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dalla terra alla luna 245


Infine, e per dir tutto, sebbene il fatto non abbia altra guarentigia che l’affermazione di alcuni indigeni, mezz’ora dopo la partenza del proiettile, alcuni abitanti di Gorea e di Sierra Leone pretesero di aver udito una commozione sorda dell’aria, ultimo spostamento delle onde sonore, che, dopo di aver attraversato l’Atlantico, veniva a morire sulla costa africana.

Ma vuolsi far ritorno alla Florida. Passato il primo istante di tumulto, i feriti, i sordi, infine la folla intera si svegliò, e frenetiche grida: « Viva Ardan! viva Barbicane! viva Nicholl! » innalzaronsi fino al cielo. Più milioni d’uomini, col naso all’aria, armati di telescopî, di cannocchiali, di binoccoli, interrogavano lo spazio, dimenticando le contusioni e le agitazioni per non più occuparsi che del proiettile. Ma invano lo cercavano. Non si poteva più vederlo, e bisognava risolversi ad aspettare i telegrammi di Long’s Peak. Il direttore dell’Osservatorio di Cambridge1 trovavasi al suo posto sulle montagne Rocciose, ed era a lui, astronomo di vaglia e perseverante, ch’erano state affidate le osservazioni.

Ma un fenomeno impreveduto, sebbene facile a prevedersi, e contro il quale nulla potè vasi fare, venne tosto a mettere a dura prova l’impazienza del pubblico.

Il tempo, così bello fino allora, cambiossi d’improvviso; il cielo, oscurato, si coperse di nubi. Poteva avvenire altrimenti dopo il terribile perturba-

  1. M. Belfast.