Pagina:De' matematici italiani anteriori all'invenzione della stampa.djvu/4

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Se, come ben ho ragion di temere, ove mi è mancato l'ajuto e la guida di que’ Vostri lavori, troppo imperfetto è riuscito il mio scritto, e indegno d'esservi presentato, io non posso che implorarvi perdono del mio ardimento, e riprometterlo dall’E.V. per quella benignità che fa accogliere il buon volere e compatire i difetti.

Dell’E. V.
L'umilissimo Devotissimo Servitore
Bartolomeo Veratti