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154 il capitano ugo foscolo.

ministrare il pane da zuppa.» E un’altra volta: «Vi supplico di far sì che i capi dei corpi mi mandino la porzione di massa pel pane da zuppa. Il capo battaglione Begani è testimonio delle noie con cui mi punge il fornaio pel suo credito di un mese; e fra otto giorni sarò forzato a sospendere la zuppa. Che se a questa privazione s’aggiunge anche la privazione della paga, immaginate che diverrà del povero soldato!»

A dar un’idea dello stato in cui codesti soldati si trovavano, valgano i seguenti periodi, che sono veramente commoventi, e si notino quelle parole sul cappotto, sui depositi, sulle rappezzature, sulle frodi, che son proprio quelle stesse che si senton dire tutti i giorni nei nostri reggimenti: mali sempre veri e lamenti sempre inutili.

«Il buon volere di tutti i soldati — scrive al generale — e le cure dei sotto-ufficiali hanno sino ad ora riparato con l’industria e con le rappezzature l’imminente nudità. E posso dire che i tre depositi giunti a Valenciennes logori e indecentissimi potrebbero presentemente ad una rivista sostenere il confronto della tenuta con ogni individuo de’ reggimenti; ove per altro non si guardi più oltre della scorza e si conceda il cappotto copritore di magagne a quegl’infelici che non hanno nè uniforme, nè giubba con maniche. Ma tutti questi ripari vanno diventando insufficienti, e le rappezzature consumano una parte della paga del povero soldato. So che i Corpi sogliono riguardare i depositi come un ammasso di pezzenti; ma vera o falsa quest’opinione, io non soffrirò mai che il soldato sotto i miei ordini abbia a vergognarsi della propria persona; ed invocherò con tutto il vigore il vostro aiuto per fare osservare quelle leggi che pagano il sudore del soldato e lo proteggono dalla frode

Bene e bravo!

S’occupava egli stesso della compra delle camicie pei soldati, e a furia di ricerche, essendo riuscito a