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la battaglia di solferino e san martino. 31

Quadri, ha scoperto gli Austriaci sull’altura di Madonna della Scoperta, e ha incominciato il fuoco.

Un’altra colonna esploratrice della divisione Cucchiari, composta dell’8º bersaglieri, di un battaglione dell’11º fanteria, di uno squadrone di cavalleggieri di Saluzzo e di due cannoni, condotta dal luogotenente colonnello Cadorna, s’avanza per la strada ferrata, volta a destra per la strada Lugana e procede verso Pozzolengo.

La divisione Mollard, che esplora il terreno fra la strada ferrata e il lago di Garda, ha mandato innanzi quattro colonne esploratrici, due della brigata Pinerolo, due della brigata Cuneo. La prima di esse, accompagnata dal generale Mollard, segue il luogotenente colonnello Cadorna sino al punto dove la strada Lugana taglia la strada ferrata, e di là s’avanza verso Pozzolengo per Corbù di sotto.

Tutte queste colonne vanno successivamente a dare negli avamposti nemici che si stendono da Pozzolengo a Madonna della Scoperta.


I due eserciti austriaci si dispongono rapidamente alla difesa.


Son vicine le sette. L’avanguardia del maresciallo Canrobert arriva in vista di Castel Goffredo, cinto di vecchie mura, tenuto dalla cavalleria austriaca. Il generale Renault lo assale con tre colonne: l’una a sinistra, l’altra di fronte, la terza per la via di Mantova. In pochi minuti la porta è rovesciata a colpi di scure, il villaggio invaso, il nemico fugato. Tuona il cannone a sinistra: è la divisione Luzy che assalta Medole. Il Canrobert ordina alla divisione Renault di accorrere subito a quella volta; egli stesso sollecita la marcia di tutto il corpo d’armata.

Due colonne della divisione Luzy, protette dalle artiglierie, prendon Medole ai lati; il Luzy stesso, dato