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la battaglia di solferino e san martino. 47

si precipitano con irresistibile impeto sui bersaglieri algerini, e li cacciano indietro. Gli Algerini, rafforzati da due battaglioni di fanteria, assaltano alla lor volta gli Austriaci; ma incontrato un gagliardo rincalzo, son costretti per la seconda volta a piegare. Che è questo?

Gli Austriaci combattevano sotto gli occhi del loro giovane imperatore.

Allora il Mac-Mahon prepara all’assalto tutto il corpo d’esercito. Il momento è decisivo: gli Austriaci fanno l’ultimo sforzo sul centro, ed è sforzo disperato; i due Imperatori, presenti e vicini, si sentono senza vedersi, nel raddoppiato furore delle parti; là sta per sonare la sentenza della grande giornata. Il segnale è dato, i Francesi si scagliano su pel monte; feroce l’assalto, feroce la resistenza; le artiglierie infuriano con orribile fracasso; il sangue corre; muore il colonnello Douay, muore il colonnello Laure, cadono l’un sull’altro i soldati; ma omai volgerà alla fine questo orrendo macello: gli Austriaci, incalzati dalla furia delle baionette, dilaniati dalle batterie della guardia, indietreggiano: la fortuna di Francia prevale.

In quel mentre l’11º reggimento degli usseri austriaci, respinto da uno squadrone di cacciatori della guardia, bersagliato dall’11º battaglione cacciatori, fulminato di fianco da due batterie, si riduce, miserando avanzo, tra i suoi.

Gli Austriaci si ritirano nel villaggio di Cavriana, ridotto dall’artiglieria francese in un mucchio di rovine.


Tutto ciò accadendo al centro, un sì spaventoso fragore rimbomba alla destra del 4º corpo, che pare ne tremi il cielo e la terra. Sono quarantadue cannoni francesi diretti dal generale Soleille, che traggono di concerto sul 3º e sul 9º corpo nemico, alternativamente ributtati e rincalzanti. Arde la battaglia, con mutabile risulta-