Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/196

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occhi d’un giudice glaciale o d’un duellante più forte di voi, che voglia affascinarvi collo sguardo. In quei momenti mettetegli, col pensiero, un turbante bianco sul capo: è un vecchio sceicco; mettetegli un casco: è un vecchio soldato; mettetegli una corona: è un vecchio re vendicativo e inesorabile. Ha non so che dell’austerità d’un sacerdote e della tetraggine d’un mago. Ha una faccia leonina. Quando apre la bocca, par che ne debba uscire un ruggito, e quando alza il pugno robusto, par che non debba abbassarlo che per stritolar qualche cosa. In quei momenti sul suo viso si legge la storia di tutte le sue lotte e di tutti i suoi dolori, la tenacia ferrea della sua natura, le simpatie tetre della sua immaginazione, i suoi forzati, i suoi feretri, i suoi spettri, le sue ire, i suoi odii; tutta l’ ombre, come egli direbbe, tutto il côté noir delle opere sue. Ma a un tratto, come m’accadde di vedete quella sera, mentre un tale gli raccontava un aneddoto comico d’un fiaccheraio di Parigi, egli dà in una risata così fresca

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