Pagina:De Amicis - Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.djvu/267

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264 ricordi di parigi.


lettore ripigli rifiato, e divise in parti quasi uguali; come quella dei fiori del parco nella Fante de l’abbé Mouret, quella del temporale nella Page d’amour, quella della morte del Coupeau nell’Assommoir. Si direbbe che la sua mente, per lavorar poi tranquilla e libera intorno alle minuzie, ha bisogno di tracciarsi prima i confini netti del suo lavoro, di sapere esattamente in quali punti potrà riposare, e quasi che estensione e che forma presenterà nella stampa il lavoro proprio. Quando la materia gli cresce, la recide per farla rientrare in quella forma, e quando gli manca, fa un sforzo per tirarla a quel segno. È un invincibile amore delle proporzioni armoniche, che qualche volta può generare prolissità; ma che spesso, costringendo il pensiero ad insistere sul suo soggetto, renda l’opera più profonda e più completa.

C’erano, oltre a queste, delle note estratte dalla Réforme, sociale en France del Le Play, dall’Hérédité naturelle del dottor Lucas, e da altre opere