Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/111

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l'aristocrazia 93

Me ne andavo a San Martino,
Vidi un rospo vicino, vicino,
Guardai bene, rospo non era,
Era sor Vera, vestito da sera.


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L’abitudine di queste beffe era inveterata nella società di allora, e fu una conquista della civile educazione averle bandite, dopo il 1870. Quei poveri cortigiani, parassiti o buffoni, ecclesiastici o laici, eran fatti segno di burle umilianti, o addirittura bestiali. Toglier ad un di loro la sedia quando stava per sedere o spalmarla di pece per farvelo rimanere appiccicato; empirne le nari di tabacco forte, quando dormicchiava dopo un buon pranzo; attaccare una coda di carta alla loro marsina; fargli trovare nel letto rospi e topi morti; condirne con sale e pepe il caffè; deporre castagnole nella sua camera da letto e farle scoppiare nel primo sonno, o introdurvi una processione di bacherozzi con moccoli accesi, che poi bruciavano con fetore insopportabile, erano considerate come spiritosaggini nell’alta società di Roma, e anche di Napoli, anzi erano tradizionali nelle vecchie corti e nella società italiana, e descritte già dal Boccaccio e da Franco Sacchetti. Io narrai nella ''Fine di un Regno'' le villane burle del re Ferdinando II a don Raffaele Caracciolo, e quelle dei suoi figli, dopo il 1870, a don Raffaele Criscuolo, al palazzo Farnese.

Le signore straniere sposate a patrizi romani mal sopportavano queste indecorose abitudini, le quali rivelavano deficienza di civili costumi. Soffrivano, più di tutte, le inglesi, tanto che nelle case, dove queste erano entrate, tali scherzi furono via via banditi. Esse ebbero inoltre una grande influenza nella vita domestica delle nobili case. Quei grandi alloggi principeschi, le cui soffitte erano ricche di fregi e pitture preziose, e dalle cui pareti pendevano capolavori d’arte, mancavano affatto di ogni comfort. Quasi generale l’uso dello scaldino per difendersi dal freddo; raro il bagno; più rari i caloriferi, e antigienici, per non dir peggio, altri accessorii intimi. Le dame straniere esercitarono, nella prima metà del secolo scorso, un’influenza decisiva in questa, ch’era la parte men bella della vecchia educazione e della vec-