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Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/116

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98 capitolo vi.


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I signori, come tutti i romani de Roma, avevano un’aria di canzonatura e di sarcasmo verso i provinciali, rappresentati principalmente dalle guardie nobili del Papa, e dai patrizi venuti su di fresco. Erano presi di mira i marchegiani, ritenuti procaci e inframmettenti. Gli umbri, più discreti, eran trattati con maggiore urbanità; si diffidava dei romagnoli, ma si temevano, ed erano trattati da pari i signori di Bologna e di Ferrara. Ai provinciali solevano domandare: Ciavéte li lampioni e le chiese al paese vostro? I romagnoli, buoni e cattivi, avevano nel cardinale Bofondi di Forlì il loro protettore: uomo di molta bonarietà e pari debolezza, e il quale abitava una sua casa in via Cesarini, venduta più tardi. Anche i marchegiani e i ciociari avevano dalla loro i cardinali dei propri paesi. Gli antichi nobili non erano benevoli con la nobiltà recente, ma se questa abbondava in ricchezze, gli scrupoli erano più facilmente superati. Il marchese Bandini si era fatto riconoscere da Pio IX, nel marzo del 1863, come principe, ed aveva aggiunto al cognome l’altro di Giustiniani, spendendo 2500 scudi di tassa. Una somma maggiore spese il signor Kellermann di Parigi, per far riconoscere a Marino Caracciolo suo genero, allora duca di Atripalda, il titolo di principe Ginetti, e poi morto il padre, quello di principe d’Avellino: riconoscimento voluto perchè col nuovo titolo i giovani coniugi potessero intervenire alle grandi cerimonie papali, e prender posto nella tribuna dei principi romani. I riconoscimenti, nonchè le nuove concessioni di titoli di nobiltà, erano piuttosto frequenti. In segno di riconoscenza Pio IX elevava, ad alti titoli nobiliari, dei borghesi che gli avevano reso qualche servigio. A Raffaele de Ferrari di Genova concesse il titolo di duca di Galliera, appunto per il prestito fatto al governo pontificio.

Nei saloni dell’aristocrazia i membri del corpo diplomatico, senza distinzione di paese, ma pur con qualche preferenza per quelli dei paesi cattolici, furono, in ogni tempo, i personaggi meglio accolti e più graditi.

Il diplomatico e il cardinale rappresentavano gli elementi di