Vai al contenuto

Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/119

Da Wikisource.

l'aristocrazia 101

Il cattolicismo, nel modo com’era praticato, non poteva non esercitare un’influenza nefasta nei costumi di tutti i ceti della città. La religione era divenuta un fatto quasi interamente estrinseco. La frequenza alle messe ultime ed agli spettacoli teatrali nelle chiese, soprattutto in quaresima; alcune inverosimili penitenze ed elargizioni in punto di morte, per godere nella vita futura, così come si era goduto nella vita terrena, erano le più frequenti manifestazioni del culto; nelle cose più intime e più insulse, e negli scrupoli più tormentosi, si doveva ricorrere al curato o al confessore; e nei casi più gravi, al cardinale; ovvero, occorrendo, anche al Papa.